domenica 30 marzo 2008

In un giorno di sole...

... Mi rendo conto che sono dieci giorni che non scrivo.
Ho delle cose da dire, ma sinceramente non ho voglia di scriverle. Nonostante qualcuno al piano di sopra abbia finalmente spazzato le nuvole (si, ci siamo ancora. Mi dispiace...) il mood pessimo non accenna ad andare via.
C'entra la stanchezza, estrema. C'entra lo schifo ogni volta che mi guardo intorno. C'entra la mia insoddisfazione, anche verso me stesso. Parlerò, in seguito, dela stanchezza. L'ho analizzata e razionalizzata e - forse - capita. Parlerò di altre cose.
Ma oggi sono sull'orlo della depressione, quindi, dopo aver messo questo segnaposto (per dire anch'io che ci sono ancora...), smetto di scrivere. Almeno per oggi.

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Now playing: Bruce Springsteen With The Sessions Band - Highway Patrolman
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giovedì 20 marzo 2008

Piani per il trasloco?

Si dice che il trasloco sia la cosa più stressante che possa capitare a qualcuno. Infliggerselo significa solo buttarsi nella più folle delle imprese, piena di contrattempi e di situazioni stressanti.
Perché si trasloca? La risposta è - ovviamente - banale: per migliorare la propria situazione. O meglio, per la speranza di migliorare la propria situazione. Non sempre, a dire il vero, si riesce nell'impresa... Però a volte basta la speranza: rivalutiamo le false illusioni, signori e signore, sono fantastiche, e a volte ci danno la possibilità di passare un periodo ignobile con qualcosa che ci spinga in avanti quando tutto, ma proprio tutto, ci spinge inesorabilmente all'indietro.
Comunque devo dire che sono arrivato veramente alla frutta, e quindi sto seriamente pensando di far partire un trasloco, lanciandomi volontariamente in quest'impresa disperata.
No, non si tratta della mia casetta in affitto che pago troppo. Tutt'altro. Si tratta di quello che state leggendo: ho una mezza idea (no, un po' più di una mezza idea) di passare a piattaforma Wordpress - immensamente più potente di Blogger, per dirne una gestisce il MathMl - e di prendere un mio dominio, in maniera tale da avere la possibilità di fare tutto quello che ho in mente.
Questo non significa, ovviamente, che lo farò, vista la mia lunga tradizione di imprese pianificate, iniziate e lasciate a metà... Però almeno rafforzerò la mia speranza di farlo.
Sono già a buon punto e vedo che la cosa è fattibile, anche in poco tempo, quindi aspettatevi possibili grandi rinnovamenti in poco tempo...

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Now playing: Joe Cocker - Come Together
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venerdì 14 marzo 2008

A contatto con il genio

Strana, ma ricchisima di avvenimenti piacevoli, giornata. C'erano un sacco di coincidenze interessanti...
Il 14 marzo è il compleanno di Zio Albert (auguri, sono solo 129 anni!). Di più: se leggiamo le date secondo il sistema anglosassone è il giorno del Pi - inteso come pi greco - 3,14.
Ma qui a Roma è stato il momento in cui, strano a dirsi, c'era qualcosa di interessante da vedere: per il secondo anno consecutivo all'Auditorium è in corso il Festival della Matematica, una serie di eventi e, fortunatamente, di conferenze rivolte al grande pubblico tenute da importanti e rinomati matematici e fisici. Il 14 è - ovviamente - il giorno dei fisici, e stavolta si sono organizzate le cose in grande: ben due premi Nobel presenti a raccontare un po' di cose a noi poveri mortali.
La cosa sarebbe stata fantastica, se non fosse che la città di Roma fa di tutto per rendere le cose difficili: per non mancare troppo al lavoro e sapendo che avrei dovuto sciropparmi delle file immense per poter entrare - la manifestazione è gratuita, e per questo decine di scolaresche sono "gentilmente invitate" a partecipare. Questo fa sì che il numero degli astanti sia notevole, ma anche che i due terzi degli intervenuti siano forzati ad essere presenti e superflui, e che le code siano una conseguenza inevitabile - ho dovuto scegliere quale conferenza seguire. Me ne è concessa solo una ogni anno. Nel giorno dei Fisici sono stati invitati a parlare Sheldon L. Glashow e Frank Wilczek, due pezzi da 90. Shelly Glashow, oltre ad aver vinto il premio Nobel insieme a Steven Weinberg e Abdus Salam per la teoria sulle interazioni Elettrodeboli, è stata anche la persona che ha ipotizzato il quark Charm, l'autore di eccezionali ricerche sulle teorie di Grande Unificazione, uno dei responsabili della Very Special Relativity, e cioé uno dei più eccitanti sviluppi degli ultimi anni relativi alla teoria della relatività... Wilczek invece è stato uno dei responsabili della scoperta della libertà asintotica, uno dei meccanismi più importanti in assoluto relativamente alla cromodinamica quantistica.
La scelta è dura... Ma alla fine tre considerazioni mi hanno fatto propendere per la conferenza di Glashow:
Era la prima. La conferenza di Wilczek cominciava alle 18:00, e questo avrebbe significato tornare a casa verso le 21:00. Dovevo fare anche la spesa. Avevo un disperato bisogno di dormire e di riposarmi, il mal di testa mi tormentava.
Sono molto più interessato alle ricerche di Glashow che a quelle di Wilczek, anche perché mentre Shelly Glashow è un puro fisico teorico l'altro è più che altro un matematico "prestato" alla fisica teorica.
Last but not least Shelly Glashhow e Luciano Maiani (presidente del CNR, fisico teorico e co-scopritore della Charm) sono stati coinvolti negli ultimi giorni in una polemica - francamente ridicola - con un altro dei più grandi geni della fisica teorica italiana... Gabriella Carlucci. No, non scherzo. Per niente, purtroppo. La ballerina dipendente di Berlusconi si è permessa - imbeccata da Enzo Boschi e Zichichi, che non linko perché non lo meritano, se volete trovateli da voi - di criticare e questionare le ricerche di Maiani, chiamando in causa proprio Glashow che, da persona corretta e cortese, le ha replicato spiegandole con gentilezza i fatti della vita e come funziona la ricerca scientifica. A quel punto la decenza avrebbe dovuto suggerire alla Carlucci di rimanere in silenzio, ma lei ha insistito, continuando a massacrare le parti intime di mezza comunità dei fisici teorici con le sue sgrammaticate e ignoranti ilazioni. Un ulteriore esempio, se necessario, della pochezza e della mancanza di qualunque neurone funzionante nei dipendenti di Berlusconi. A quel punto la scelta è diventata obbligata: non solo le mie esigenze personali e le mie preferenze scientifiche, ma anche la decenza mi imponevano di andare a seguire la conferenza di Glashow.
Mi è toccato uscire un'ora prima dal lavoro per poter essere in tempo, affrontare un'ora e mezza di traffico e mezz'ora di fila ma stavolta sono riuscito a essere in tempo per la conferenza, sia pur piazzato in piccionaia. Non solo: sono riuscito a portar dentro una macchina fotografica e a scattare varie fotografie, comprensive delle meravigliose slide scritte a mano da parte di Glashow:

La conferenza è stata semplicemente meravigliosa. Il fisico americano ha parlato dei suoi interessi maggiori, il biliardo e la fisica teorica, spiegando in maniera semplice e affascinante come siano strettamente relati all'utilizzo dell'algebra delle matrici; per essere più precisi ha sottolineato come la sua preferenza vada alle piccole matrici - arriva a quelle 6X6, già una matrice 10x10 è troppo grossa per lui - facilmente interpretabili e comprensibili.
Nel frattempo ha infarcito l'intero discorso di una modestia ammirevole: ha ribadito in continuazione gli errori compiuti e le occasioni mancate... In una non troppo velata polemica con quanto affermato dalla soubrette... Ma diavolo, devo proprio parlarne? Ok, ha sbugiardato e smerdato la strappona. Non è importante.
La fisica descritta, a parte la sezione iniziale sui biliardi assolutamente affascinante, è stata più che altro una esposizione poco approfondita e a volo d'uccello sui suoi innumerevoli lavori, praticamente un buon quarto di quanto ha portato al Modello Standard. Non fantastico - dopo tutto era una conferenza destinata ai non addetti ai lavori - ma veramente degno di essere ascoltato.
Finita la conferenza sono rimasto per qualche minuto in giro; ho intravisto John Nash, che come l'anno scorso era in giro, pronto per la sua conferenza. E poi, seduto ad un tavolino, ho visto che c'era Shelly Glashow, sorridente. Coraggio a due mani e respiro profondo: sono andato da lui e gli ho chiesto se potevo fargli una foto. Con un sorriso disarmante ha accettato senza problemi:
Sempre sorridendo mi ha chiesto cosa fosse il libro che avevo in mano. Era un libro del pubblicista inglese Jonny Geller, un libro umoristico sulle cose che "vanno bene" o "non vanno bene" per gli ebrei, con una Menorah disegnata sulla copertina, che evidentemente lo aveva incuriosito (Glashow è un ebreo newyorkese). Ha dato uno sguardo al libro, ha chiesto se fosse una traduzione dall'inglese - ovviamente lo era - e ha detto che lo vuole leggere e che lo comprerà...
Diciamola tutta, ero emozionatissimo e assolutamente conquistato dalla sua gentilezza e dalla sua genuina e quasi infantile curiosità. Lui è una di quelle persone che mi fanno avere ancora un po' di speranza nella razza umana.
Alla fine l'ho ringraziato, gli ho detto che la sua conferenza era stata absolutely inspiring e mi sono defilato, pronto per un'altra ora di terrificante traffico romano, stanchissimo, con un mal di testa degno di un'esplosione termonucleare nelle mie meningi ma, per una volta, con la consapevolezza di aver passato - per una volta - un pomeriggio degno di essere vissuto e ricordato.
Grazie di nuovo, Shelly Glashow, sei un grande.


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Now playing: Wilco - Either Way
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Strade ed elezioni

Ci sono le elezioni. Come si fa ad accorgersene qui nella ridente cittadina di Roma? Non con i comizi (fuori moda, i politici rischiano un po', e poi in una grande città come questa si fanno i comizi solo per radunare folle oceaniche, vere o false che siano). Non con i manifesti elettorali, che mai come quest'anno sono scarsi e poco ispirati.
No, a Roma ci si accorge che sono imminenti le elezioni perché rifanno le strade.
Ogni volta che c'è qualche consultazione - nazionale o amministrativa che sia - la puzza dell'asfalto caldo riempie la città, il traffico impazzisce per i numerosi lavori in corso nelle strade più disastrate che vengono diligentemente - vabbé, è una licenza poetica - ricoperte con un nuovo strato di asfalto fumante; il piccolo particolare che, al primo passaggio di camion, tutti rigorosamente sovraccarichi, il nastro di asfalto fresco e morbido verrà ridotto ad una groviera di voragini dai bordi affilati è assolutamente ininfluente.
Sono lavori che servono a ben poco, ovviamente. Anche dal punto di vista elettorale: ormai i romani, scafati da duemila anni di elezioni, sono totalmente insensibili a queste lusinghe.
E' però divertente notare che succede ogni volta: persone che vivono in questa ridente cittadina baciata dal sole mi confermano che da tempo immemore gli autocarri carichi d'asfalto che ricoprono le buche sono una costante di ogni periodo elettorale.
Solo una piccola nota, tanto per continuare a ricordare che l'emigrazione è l'unica ancora di salvezza... A meno di una soluzione termonucleare.

martedì 4 marzo 2008

Catch the movie, NOW!!!

In questo periodo, ricordando i mesi appena passati, c'è un piccolo evento che - a posteriori - ha guadagnato un posto di rilievo nei miei ricordi. E' stata la visione di Cloverfield, il film rivelazione di J.J. Abrams.
Il film, come ho già scritto in altro post, è veramente notevole, ma non è stanto il film in sé stesso che mi ha lasciato un ricordo così forte. No, tutt'altro: è stato andare di corsa al cinema, come se stessimo correndo a casa per non perdere un film alla televisione. Perché adesso, purtroppo, i film rimangono in sala veramente pochissimo. Soprattutto se sono belli e, di conseguenza, un minimo sofisticati e lontani dai gusti macinati delle masse.
Non so se questi gusti esistano veramente o se siano semplicemente la creazione delle menti perverse e malate di pochi distributori con poca immaginazione, anche se a dire il vero - almeno sentendo molti dei discorsi che si possono intuire in giro - forse sono proprio loro che hanno ragione. Fatto sta, e a dire il vero è proprio questo che mi fa incazzare in maniera oltremodo spiacevole, che una persona dai gusti un pochino sofisticati e particolari come il vostro affezionatissimo si ritrova ad inseguire pellicole che stazionano al più per un paio di miseri giorni in sala.
Con il risultato, dannazione, che pigro come sono mi perdo praticamente tutti quei pochi film che vorrei veramente vedere. Mi sono perso Stardust, lo deideravo ardentemente... Michelle Pfeiffer incontra Neil Gaiman, praticamente il paradiso. Niente da fare, perso. Tenterò di rifarmi con il DVD, ma non è la stessa cosa. La stessa cosa mi è capitata con Across The Universe, il musical basato sulle opere dei Beatles. Dico, non sono riuscito nemmeno a vedere quand'era programmato, non un manifesto, niente! E che diavolo!
Stasera ho scaricato da iTunes la colonna sonora ed è semplicemente MERAVIGLIOSA. E non è che sono incazzato per non aver visto il film, sono veramente imbufalito.
E spero proprio che non ne facciano una stupida versione italiana, magari con Lorella Cuccarini o qualche altra campanellina del genere, perché mi sentirei costretto ad andare a vederlo...
Il punto è... Brutti bastardi, il cinema è meraviglioso. Si può, si deve poter scegliere con calma una sera della settimana, un orario per andare a vedere un film. Ci si deve mettere d'accordo con gli amici. Devi trovare il coraggio per chiedere a quella ragazza che ti piace "dai, perché non vieni a vedere questo film, ho sentito che è proprio bello, domani sera sei libera?". Devi scegliere un posto tranquillo dove mangiare qualcosa dopo commentando il film. A che serve tutta qusta fretta? Perché i film devono stare in sala due giorni, senza nessun preavviso e ben poca pubblicità? Perché anche un piccolo piacere come andare al cinema deve essere trasformato senza pietà in una corsa? Dormo di corsa, vado al lavoro di corsa, mangio di corsa, rispondo al telefono volando ma, che cavolo, almeno un film voglio godermelo con calma!
Ma lo so, non c'è niente da fare. Sono io quello strano, il mercato mi dà torto... Ma non me ne frega niente, stavolta lo voglio dire con forza. E' una porcata. Ridatemi il cinema, vi prego, vi scongiuro, non potete distruggermi anche questo.
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Now playing: Carol Woods & Timothy T. Mitchum - Let It Be (Long Version)
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lunedì 3 marzo 2008

Fare qualcosa di utile...

... Non è cosa da tutti i giorni. Soprattutto con i computer. Certo, ci sono un milione di cose divertenti da fare: giocare a World of Warcraft, andare in giro in cerca di video porno, scrivere stronzate sui forum per far incazzare qualcuno (si, anche scrivere cavolate sui blog che nessuno leggerà), chattare, fare cybersesso, aggiornare le pagine di MySpace con migliai di foto assolutamente inutili...
Diavolo, quanta informazione stiamo mettendo in giro. Se sparissimo nel giro di dieci secondi sarebbe meraviglioso essere un archeologo che piomba qui e cerca di comprendere la civiltà di queste scimmie nude ossessionate dalle doppie penetrazioni e dai gatti sgrammaticati...
Ma, a volte, è anche possibile fare qualcosa di utile qui in Internet. Tanto tempo fa, quando la potenza di computazione si pagava molto, molto cara, c'era un progetto che si chiamava Seti@home. L'idea era semplice: mettere a disposizione i tempi morti del proprio computer per effettuare dei calcoli estremamente complessi, che richiedevano un'immensa potenza computazionale. Nello specifico i calcoli del progetto S.E.T.I. (Search for Extra Terrestrial Intelligence), che si occupa di analizzare i dati raccolti da vari radiotelescopi nel mondo (primo fra tutti quello di Arecibo) per eliminare il rumore di fondo naturale e isolare possibili candidati di emissioni radio prodotte da società intelligenti (come la nostra. Sempre che la nostra sia una società intelligente). E' un compito immenso, improbo, difficile da attuare, che richiede quantità immense di calcoli. Proprio il compito adatto a migliaia di computer sparsi nel mondo senza ninte da fare, se non far girare salvaschermi ultrasofisticati. Fu scritto un software che si occupava di suddividere l'improbo compito tra n computer. Dopo qualche falsa partenza il sistema si avviò e, contro ogni aspettativa, funzionò alla grande: chi ha bisogno di un supercomputer quando si ha tutta Internet a dsposizione? I calcoli venivano (e vengono) macinati con una progressione impressionante, e il progetto è stato in grado di isolare svariati possibili candidati, anche se fino ad adesso nessuno si è rivelato con certezza come un'emissione prodotta da una civiltà intelligente.
Non solo. Il modello del calcolo dstribuito su base volontaria, che si è dimostrato così di successo, è stato esteso a svariat altri progetti, relativi alla cosmologia, alla fisica delle particelle, alle ricerche sul cancro e sul genoma umano. E funziona. Migliaia di computer in tutto il mondo passano il loro tempo libero a fare calcoli di importanza fondamentale per il genere umano... Ma sono sempre troppo pochi. Più se ne aggiungeranno, meglio sarà. Fortunatamente gli informatici di Berkeley, che hanno inventato il "giochetto", hanno creato un'infrastruttura comune che è i grado di gestire progetti multipli sullo stesso computer: il sistema BOINC: un software, disponibile su praticamente ogni piattaforma dell'universo conosciuto, che permette di gestire contemporaneamente le diverse decine di progetti di calcolo distribuito esistenti nel cyberspazio. Basta scaricare il software, decidere quale (o quali) progetti supportare e poi il programma farà da sé, rimanendo in background e sfruttando i tempi morti del sistema per fare i suoi conti. Una maniera di essere utili per chi ha il vizio di lasciare il proprio computer accesso per ore senza che faccia niente di fondamentale. Se poi serve fare qualcosa di particolarmente intensivo (come ad esempio un gioco...) basta fermare il software e l'intera, immensa potenza elaborativa che ci portiamo dietro verrà utilizzata per lo scopo scelto.
Un ottima maniera, praticamente a costo zero, per essere veramente utili e far avanzare la conoscenza... Lo consiglio a tutti. Io, quando mi sento particolarmente depresso ed inutile, dò uno sguardo alle statistiche del BOINC e almeno mi pare di aver fatto qualcosa. Sarà un'illusione, ma è meglio che niente.
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Now playing: Bonerama - Yer Blues
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domenica 2 marzo 2008

Considerazioni sparse su di un mese appena concluso ed uno in arrivo.

Toh, è finito Febbraio. Un Febbraio lungo, certo, è l'anno delle Olimpiadi, del giorno in più, dell'anno bisesto - e quindi funesto - che si espleta proprio nel 29 di Febbraio, giorno soprannumerario, suprema sfiga per chi ci è nato, che potrà festeggiare un "vero" compleanno solo ogni quattro anni.
Le elezioni primarie americane si avvicinano alla loro conclusione se non reale, effettiva. Se martedì Barack Obama sconfiggerà Hilary Clinton in Texas ed Ohio si saprà che la grande sfida elettorale di Novembre, che ci consegnerà il nuovo Presidente degli Stati Uniti, sarà tra il giovane senatore nero dell'Illinois e l'ospite quinquennale dell'Hanoi Hilton, il discendente di una famiglia al servizio del suo paese nella Navy dai tempi di Washington e della Marina Continentale, John McCain III°. Una sfida di certo interessante, sono ambedue, a modo loro, rivoluzionari. Una cosa è certa: chiunque vinca il governo degli Stati Uniti nei prossimi quattro anni sarà quantomeno interessante.
Si avvicinano, ahinoi, anche le elezioni italiane, previste per Aprile. Interessanti a modo loro, perché teatro di un interessante gedankeesperiment: riuscirò la porcata di Calderoli - per unanime consenso la più brutta legge elettorale della storia dell'universo intero - a compiere il miracolo di strocare fuori dal parlamento i partitini ignobili e formati da gente ignobile che con i loro capricci riescono a condizionare il comportamento dei partiti maggiori (composti anch'essi da gente ignobile per la maggior parte, ma questa è un'altra storia. E comunque si parla di partiti che sono per la maggioranza composti da vermi, quegli altri sono così piccoli che non ce l'hanno nemmeno, la maggioranza)? E quale sarà la sorte dei medi, come ad esempio Casini con i suoi centristi e Bertinotti con la Sinistra Arcobaleno? Mistero. Non mi piace fare il Nostradamus della situazione, ma, secondo la mia umile e modesta opinione, uno dei due riuscirà alla fine a fare da ago della bilanca nella formazione del nuovo governo. Godendo come un riccio, tra l'altro.
Ma si sa, le opinioni sono come i buchi del culo. Ognuno ne ha uno ma sono tutti pieni di...
E comunque addio, non rimpianto Febbraio. Benvenuto Marzo, speriamo che tu ti possa rivelare almeno più interessante del tuo predecessore. Dopo tutto dovrebbero accendere l'LHC, quindi forse la fine del mondo è vicina... ;)
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Now playing: Buffalo Tom - Directive
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