venerdì 14 marzo 2008

A contatto con il genio

Strana, ma ricchisima di avvenimenti piacevoli, giornata. C'erano un sacco di coincidenze interessanti...
Il 14 marzo è il compleanno di Zio Albert (auguri, sono solo 129 anni!). Di più: se leggiamo le date secondo il sistema anglosassone è il giorno del Pi - inteso come pi greco - 3,14.
Ma qui a Roma è stato il momento in cui, strano a dirsi, c'era qualcosa di interessante da vedere: per il secondo anno consecutivo all'Auditorium è in corso il Festival della Matematica, una serie di eventi e, fortunatamente, di conferenze rivolte al grande pubblico tenute da importanti e rinomati matematici e fisici. Il 14 è - ovviamente - il giorno dei fisici, e stavolta si sono organizzate le cose in grande: ben due premi Nobel presenti a raccontare un po' di cose a noi poveri mortali.
La cosa sarebbe stata fantastica, se non fosse che la città di Roma fa di tutto per rendere le cose difficili: per non mancare troppo al lavoro e sapendo che avrei dovuto sciropparmi delle file immense per poter entrare - la manifestazione è gratuita, e per questo decine di scolaresche sono "gentilmente invitate" a partecipare. Questo fa sì che il numero degli astanti sia notevole, ma anche che i due terzi degli intervenuti siano forzati ad essere presenti e superflui, e che le code siano una conseguenza inevitabile - ho dovuto scegliere quale conferenza seguire. Me ne è concessa solo una ogni anno. Nel giorno dei Fisici sono stati invitati a parlare Sheldon L. Glashow e Frank Wilczek, due pezzi da 90. Shelly Glashow, oltre ad aver vinto il premio Nobel insieme a Steven Weinberg e Abdus Salam per la teoria sulle interazioni Elettrodeboli, è stata anche la persona che ha ipotizzato il quark Charm, l'autore di eccezionali ricerche sulle teorie di Grande Unificazione, uno dei responsabili della Very Special Relativity, e cioé uno dei più eccitanti sviluppi degli ultimi anni relativi alla teoria della relatività... Wilczek invece è stato uno dei responsabili della scoperta della libertà asintotica, uno dei meccanismi più importanti in assoluto relativamente alla cromodinamica quantistica.
La scelta è dura... Ma alla fine tre considerazioni mi hanno fatto propendere per la conferenza di Glashow:
Era la prima. La conferenza di Wilczek cominciava alle 18:00, e questo avrebbe significato tornare a casa verso le 21:00. Dovevo fare anche la spesa. Avevo un disperato bisogno di dormire e di riposarmi, il mal di testa mi tormentava.
Sono molto più interessato alle ricerche di Glashow che a quelle di Wilczek, anche perché mentre Shelly Glashow è un puro fisico teorico l'altro è più che altro un matematico "prestato" alla fisica teorica.
Last but not least Shelly Glashhow e Luciano Maiani (presidente del CNR, fisico teorico e co-scopritore della Charm) sono stati coinvolti negli ultimi giorni in una polemica - francamente ridicola - con un altro dei più grandi geni della fisica teorica italiana... Gabriella Carlucci. No, non scherzo. Per niente, purtroppo. La ballerina dipendente di Berlusconi si è permessa - imbeccata da Enzo Boschi e Zichichi, che non linko perché non lo meritano, se volete trovateli da voi - di criticare e questionare le ricerche di Maiani, chiamando in causa proprio Glashow che, da persona corretta e cortese, le ha replicato spiegandole con gentilezza i fatti della vita e come funziona la ricerca scientifica. A quel punto la decenza avrebbe dovuto suggerire alla Carlucci di rimanere in silenzio, ma lei ha insistito, continuando a massacrare le parti intime di mezza comunità dei fisici teorici con le sue sgrammaticate e ignoranti ilazioni. Un ulteriore esempio, se necessario, della pochezza e della mancanza di qualunque neurone funzionante nei dipendenti di Berlusconi. A quel punto la scelta è diventata obbligata: non solo le mie esigenze personali e le mie preferenze scientifiche, ma anche la decenza mi imponevano di andare a seguire la conferenza di Glashow.
Mi è toccato uscire un'ora prima dal lavoro per poter essere in tempo, affrontare un'ora e mezza di traffico e mezz'ora di fila ma stavolta sono riuscito a essere in tempo per la conferenza, sia pur piazzato in piccionaia. Non solo: sono riuscito a portar dentro una macchina fotografica e a scattare varie fotografie, comprensive delle meravigliose slide scritte a mano da parte di Glashow:

La conferenza è stata semplicemente meravigliosa. Il fisico americano ha parlato dei suoi interessi maggiori, il biliardo e la fisica teorica, spiegando in maniera semplice e affascinante come siano strettamente relati all'utilizzo dell'algebra delle matrici; per essere più precisi ha sottolineato come la sua preferenza vada alle piccole matrici - arriva a quelle 6X6, già una matrice 10x10 è troppo grossa per lui - facilmente interpretabili e comprensibili.
Nel frattempo ha infarcito l'intero discorso di una modestia ammirevole: ha ribadito in continuazione gli errori compiuti e le occasioni mancate... In una non troppo velata polemica con quanto affermato dalla soubrette... Ma diavolo, devo proprio parlarne? Ok, ha sbugiardato e smerdato la strappona. Non è importante.
La fisica descritta, a parte la sezione iniziale sui biliardi assolutamente affascinante, è stata più che altro una esposizione poco approfondita e a volo d'uccello sui suoi innumerevoli lavori, praticamente un buon quarto di quanto ha portato al Modello Standard. Non fantastico - dopo tutto era una conferenza destinata ai non addetti ai lavori - ma veramente degno di essere ascoltato.
Finita la conferenza sono rimasto per qualche minuto in giro; ho intravisto John Nash, che come l'anno scorso era in giro, pronto per la sua conferenza. E poi, seduto ad un tavolino, ho visto che c'era Shelly Glashow, sorridente. Coraggio a due mani e respiro profondo: sono andato da lui e gli ho chiesto se potevo fargli una foto. Con un sorriso disarmante ha accettato senza problemi:
Sempre sorridendo mi ha chiesto cosa fosse il libro che avevo in mano. Era un libro del pubblicista inglese Jonny Geller, un libro umoristico sulle cose che "vanno bene" o "non vanno bene" per gli ebrei, con una Menorah disegnata sulla copertina, che evidentemente lo aveva incuriosito (Glashow è un ebreo newyorkese). Ha dato uno sguardo al libro, ha chiesto se fosse una traduzione dall'inglese - ovviamente lo era - e ha detto che lo vuole leggere e che lo comprerà...
Diciamola tutta, ero emozionatissimo e assolutamente conquistato dalla sua gentilezza e dalla sua genuina e quasi infantile curiosità. Lui è una di quelle persone che mi fanno avere ancora un po' di speranza nella razza umana.
Alla fine l'ho ringraziato, gli ho detto che la sua conferenza era stata absolutely inspiring e mi sono defilato, pronto per un'altra ora di terrificante traffico romano, stanchissimo, con un mal di testa degno di un'esplosione termonucleare nelle mie meningi ma, per una volta, con la consapevolezza di aver passato - per una volta - un pomeriggio degno di essere vissuto e ricordato.
Grazie di nuovo, Shelly Glashow, sei un grande.


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Now playing: Wilco - Either Way
via FoxyTunes

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