lunedì 3 marzo 2008

Fare qualcosa di utile...

... Non è cosa da tutti i giorni. Soprattutto con i computer. Certo, ci sono un milione di cose divertenti da fare: giocare a World of Warcraft, andare in giro in cerca di video porno, scrivere stronzate sui forum per far incazzare qualcuno (si, anche scrivere cavolate sui blog che nessuno leggerà), chattare, fare cybersesso, aggiornare le pagine di MySpace con migliai di foto assolutamente inutili...
Diavolo, quanta informazione stiamo mettendo in giro. Se sparissimo nel giro di dieci secondi sarebbe meraviglioso essere un archeologo che piomba qui e cerca di comprendere la civiltà di queste scimmie nude ossessionate dalle doppie penetrazioni e dai gatti sgrammaticati...
Ma, a volte, è anche possibile fare qualcosa di utile qui in Internet. Tanto tempo fa, quando la potenza di computazione si pagava molto, molto cara, c'era un progetto che si chiamava Seti@home. L'idea era semplice: mettere a disposizione i tempi morti del proprio computer per effettuare dei calcoli estremamente complessi, che richiedevano un'immensa potenza computazionale. Nello specifico i calcoli del progetto S.E.T.I. (Search for Extra Terrestrial Intelligence), che si occupa di analizzare i dati raccolti da vari radiotelescopi nel mondo (primo fra tutti quello di Arecibo) per eliminare il rumore di fondo naturale e isolare possibili candidati di emissioni radio prodotte da società intelligenti (come la nostra. Sempre che la nostra sia una società intelligente). E' un compito immenso, improbo, difficile da attuare, che richiede quantità immense di calcoli. Proprio il compito adatto a migliaia di computer sparsi nel mondo senza ninte da fare, se non far girare salvaschermi ultrasofisticati. Fu scritto un software che si occupava di suddividere l'improbo compito tra n computer. Dopo qualche falsa partenza il sistema si avviò e, contro ogni aspettativa, funzionò alla grande: chi ha bisogno di un supercomputer quando si ha tutta Internet a dsposizione? I calcoli venivano (e vengono) macinati con una progressione impressionante, e il progetto è stato in grado di isolare svariati possibili candidati, anche se fino ad adesso nessuno si è rivelato con certezza come un'emissione prodotta da una civiltà intelligente.
Non solo. Il modello del calcolo dstribuito su base volontaria, che si è dimostrato così di successo, è stato esteso a svariat altri progetti, relativi alla cosmologia, alla fisica delle particelle, alle ricerche sul cancro e sul genoma umano. E funziona. Migliaia di computer in tutto il mondo passano il loro tempo libero a fare calcoli di importanza fondamentale per il genere umano... Ma sono sempre troppo pochi. Più se ne aggiungeranno, meglio sarà. Fortunatamente gli informatici di Berkeley, che hanno inventato il "giochetto", hanno creato un'infrastruttura comune che è i grado di gestire progetti multipli sullo stesso computer: il sistema BOINC: un software, disponibile su praticamente ogni piattaforma dell'universo conosciuto, che permette di gestire contemporaneamente le diverse decine di progetti di calcolo distribuito esistenti nel cyberspazio. Basta scaricare il software, decidere quale (o quali) progetti supportare e poi il programma farà da sé, rimanendo in background e sfruttando i tempi morti del sistema per fare i suoi conti. Una maniera di essere utili per chi ha il vizio di lasciare il proprio computer accesso per ore senza che faccia niente di fondamentale. Se poi serve fare qualcosa di particolarmente intensivo (come ad esempio un gioco...) basta fermare il software e l'intera, immensa potenza elaborativa che ci portiamo dietro verrà utilizzata per lo scopo scelto.
Un ottima maniera, praticamente a costo zero, per essere veramente utili e far avanzare la conoscenza... Lo consiglio a tutti. Io, quando mi sento particolarmente depresso ed inutile, dò uno sguardo alle statistiche del BOINC e almeno mi pare di aver fatto qualcosa. Sarà un'illusione, ma è meglio che niente.
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Now playing: Bonerama - Yer Blues
via FoxyTunes

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