venerdì 13 giugno 2008

Mia cugina

Mia cugina non lo immagina nemmeno, ma lei praticamente è il mio idolo.
E' una donna minuta, gentile, molto delicata, anche se capace di una forza assolutamente inaspettata, riservata ovviamente solo ai momenti di bisogno. Mia cugina ha realizzato molte delle cose che - se fossi stato solo un po' più forte e determinato - avrei potuto fare: ha studiato duramente fuori sede (lei a Bologna, io, inutilmente, a Perugia). Si è laureata in medicina in sei anni, senza perdere nemmeno un mese, uscendone fuori anche come un bravo medico. Durante quel periodo si è anche mantenuta agli studi lavorando come cameriera.
Come specializzazione ha scelto Oncologia Pediatrica. Ora, non lo dico perché lei e mia cugina e le voglio un mondo di bene, ma credo veramente che passare la vita a curare bambini con il cancro sia quanto di più vicino alla santità possa immaginare... E lo dice un laico convinto come me.
Come tante altre persone intelligenti e volenterose anche lei si è schiantata contro il muro della stupidità accademica italiana. E' un sistema perverso e che si autosostiene, impedendo a qualunque persona dotata di un pensiero brillante ed originale di sviluppare le proprie ricerche, di portare avanti le proprie idee (me lo diceva Umberto, uno dei matti che mi stimano...).
Io ne sono stato schiacciato: alla fine questa situazione ha rappresentato uno dei motivi per cui ho mollato l'università. Lei, invece, ha reso questa difficoltà uno stimolo ancora maggiore per continuare a lottare, per farsi avanti. Non solo: cogliendo al volo un piccolo colpo di fortuna è riuscita ad andarsene dall'Italia - forse il mio sogno più potente e pregnante - e a proseguire nella specializzazione a Parigi, nel migliore centro oncologico d'Europa.
Grandiosa. Essendo quella persona intelligente e sensibile che è, non solo è riuscita in poco tempo a padroneggiare il francese (e, en passant, l'inglese), del quale non parlava praticamente una parola, ma è riuscita a fare carriera, diventando stimata e richiesta. Adesso è ad un passo dal Ph.D., fa ricerca, ma non contenta continua le sue guardie in corsia, curando i suoi piccoli malati dalla malattia più brutta del mondo.
Un paio di settimane fa ero a Parigi e ci siamo incontrati. Mi ha presentato il suo fidanzato - Stefàn, non so se capisci quello che scrivo visto il tuo scarsissimo italiano, ma sei una persona meravigliosa ed eccezionale, siete una coppia fantastica... - presentandosi romanticamente abbracciata a lui nel Jardin des Plantés. Hanno portato me e Maura a prendere un aperitivo sul Canal Saint-Martin, poi a cena a Belleville, come omaggio a Pennac... E oltretutto abbiamo mangiato anche bene. ;) Una serata fantastica, da far venir voglia di passarne molte altre così.
Grazie Michaela, sei una delle persone che mi danno veramente fiducia nell'umanità. E, come ho già detto all'inizio di questo (melenso) post, sei uno dei miei idoli.
Continua così, almeno tu. Non farti fregare.

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